giovedì 1 ottobre 2009

IL BENESSERE AI TEMPI DELLA CRISI

Siamo in crisi, crisi globale, crisi economica, non sentiamo parlare d'altro e il senso comune ci fa pensare che alla recessione si accompagni anche un aumentato malessere, ma in tempi di crisi si sta davvero peggio? Uno studio condotto in proposito dall'Università del Michigan e recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) sembra dimostrare il contrario. Prendendo in esame il ventennio della Grande Depressione, ovvero l'arco di tempo che va dal 1920 al 1940, il periodo più cupo della storia americana che vide il crollo di Wall Street e una disoccupazione endemica, i ricercatori hanno rilevato una significativa diminuzione dell'incidenza di tumori e un allungamento della vita media di ben sei anni. E' vero che in quel periodo si registrarono anche molti casi di suicidi di persone che avevano perso tutto nel crack finanziario del '29, ma, in generale, quella recessione ebbe effetti positivi sulla salute. Le difficoltà economiche, infatti, eliminano gli eccessi alimentari e riducono significativamente il consumo di alcol e tabacco, inducendo uno stile di vita più salutare e morigerato, inoltre, i ritmi frenetici del lavoro durante i periodi di prosperità economica sono molto stressanti e la salute psico-fisica non può che risentirne. Non solo, è scientificamente provato che anche gli animali se digiuni o nutriti poco siano più reattivi e intelligenti e vivano più a lungo. Che sia la riprova della decrescita felice? Di certo le crisi per il loro potere destrutturante rappresentano, sia a livello sociale che personale, una grande occasione di cambiamento ed evoluzione, in cui occorre fare appello alle proprie risorse per trovare un adattamento migliore alle mutate condizioni di vita ed è questa la sfida che ci aspetta.