venerdì 14 gennaio 2011

COCAINA IN DOLCE ATTESA

Negli ultimi anni si è riscontrato un significativo aumento del consumo di cocaina in gravidanza e la ricerca scientifica sta attualmente studiando le conseguenze sul feto di questo fenomeno preoccupante.

Occorre ricordare che la cocaina può superare la barriera placentare e raggiungere il liquido amniotico, sottoponendo il feto a un'esposizione continuata e accumulandosi nei tessuti fetali.

Questa sostanza esercita un'azione vasocostrittrice a livello dell'arteria ombelicale, riducendo il flusso sanguigno e causando ipossia. Tale mancanza di ossigeno nel feto può portare a malformazioni e alla morte pre o perinatale.

Proprio per l'attualità della ricerca in questo ambito, gli effetti sul feto dell'uso di cocaina non sono ancora completamente noti.

Tuttavia, secondo molti studi scientifici i bambini nati da madri che facevano uso di cocaina durante la gravidanza nascono spesso prematuri e con parti lunghi e problematici. Alla nascita hanno una minore circonferenza cranica e sono anche più piccoli rispetto ai bambini di madri che non hanno fatto uso di cocaina in gravidanza.

Dall’ecografia è stato possibile vedere nei feti di gestanti che assumevano cocaina maggior irritabilità, maggior numero di movimenti e la presenza di "scatti", indipendentemente dalla dose assunta e dal tempo intercorso tra l'assunzione e l'ecografia.

Ciò nonostante, è difficile stimare con precisione le conseguenze dell’uso di droghe da parte della madre e determinare quale rischio sia associato ad una o l’altra sostanza.

I fattori che possono interagire con il benessere del feto sono molti: la quantità e il numero di droghe consumate, l’esposizione ad ambienti sociali violenti, le condizioni socio-economiche, l’alimentazione della madre, altre condizioni di salute, l’esposizione a malattie sessualmente trasmissibili.

Studi longitudinali finalizzati ad individuare eventuali disturbi cognitivi in questi bambini hanno evidenziato alterazioni del linguaggio e del quoziente intellettivo (QI).

Gli scienziati stanno mostrando che l’esposizione prenatale alla cocaina può comportare una pluralità di lievi ma significativi deficit in molti bambini, tra cui carenze cognitive e di elaborazione delle informazioni; capacità importanti per lo sviluppo di ogni bambino.

Inoltre, da alcuni studi è emerso che i bambini esposti a cocaina durante la gestazione mostrano problemi comportamentali, riflessi più lenti e maggiore irritabilità rispetto a figli di donne che non avevano fatto uso di cocaina in gravidanza.

Oltre a questi effetti sulla crescita e sul comportamento, si ritiene anche che l’esposizione prenatale alla cocaina influisca sullo sviluppo causando delle alterazioni nel sistema nervoso centrale, in particolare nei neurotrasmettitori dopaminergici.