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martedì 22 gennaio 2013
LABORATORIO DONNE FEMMINILE PLURALE FIRENZE
venerdì 29 aprile 2011
ORTORESSIA NERVOSA
LA SINDROME DI PENELOPE
venerdì 14 gennaio 2011
COCAINA IN DOLCE ATTESA
Negli ultimi anni si è riscontrato un significativo aumento del consumo di cocaina in gravidanza e la ricerca scientifica sta attualmente studiando le conseguenze sul feto di questo fenomeno preoccupante.
Occorre ricordare che la cocaina può superare la barriera placentare e raggiungere il liquido amniotico, sottoponendo il feto a un'esposizione continuata e accumulandosi nei tessuti fetali.
Questa sostanza esercita un'azione vasocostrittrice a livello dell'arteria ombelicale, riducendo il flusso sanguigno e causando ipossia. Tale mancanza di ossigeno nel feto può portare a malformazioni e alla morte pre o perinatale.
Proprio per l'attualità della ricerca in questo ambito, gli effetti sul feto dell'uso di cocaina non sono ancora completamente noti.
Tuttavia, secondo molti studi scientifici i bambini nati da madri che facevano uso di cocaina durante la gravidanza nascono spesso prematuri e con parti lunghi e problematici. Alla nascita hanno una minore circonferenza cranica e sono anche più piccoli rispetto ai bambini di madri che non hanno fatto uso di cocaina in gravidanza.
Dall’ecografia è stato possibile vedere nei feti di gestanti che assumevano cocaina maggior irritabilità, maggior numero di movimenti e la presenza di "scatti", indipendentemente dalla dose assunta e dal tempo intercorso tra l'assunzione e l'ecografia.
Ciò nonostante, è difficile stimare con precisione le conseguenze dell’uso di droghe da parte della madre e determinare quale rischio sia associato ad una o l’altra sostanza.
I fattori che possono interagire con il benessere del feto sono molti: la quantità e il numero di droghe consumate, l’esposizione ad ambienti sociali violenti, le condizioni socio-economiche, l’alimentazione della madre, altre condizioni di salute, l’esposizione a malattie sessualmente trasmissibili.
Studi longitudinali finalizzati ad individuare eventuali disturbi cognitivi in questi bambini hanno evidenziato alterazioni del linguaggio e del quoziente intellettivo (QI).
Gli scienziati stanno mostrando che l’esposizione prenatale alla cocaina può comportare una pluralità di lievi ma significativi deficit in molti bambini, tra cui carenze cognitive e di elaborazione delle informazioni; capacità importanti per lo sviluppo di ogni bambino.
Inoltre, da alcuni studi è emerso che i bambini esposti a cocaina durante la gestazione mostrano problemi comportamentali, riflessi più lenti e maggiore irritabilità rispetto a figli di donne che non avevano fatto uso di cocaina in gravidanza.
Oltre a questi effetti sulla crescita e sul comportamento, si ritiene anche che l’esposizione prenatale alla cocaina influisca sullo sviluppo causando delle alterazioni nel sistema nervoso centrale, in particolare nei neurotrasmettitori dopaminergici.