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CHE COS'E' LO STRESS?
Che stress! Sono stressato! Questo mi stressa! Quello è stressante... stress, stress e ancora stress! Oggi se ne parla in continuazione, ma ad un uso tanto inflazionato non corrisponde un'idea chiara e diffusa di cosa sia effettivamente lo stress.
Già nel 1973, Hans Seyle, considerato il "padre" del concetto di stress, commentava che "tutti conoscono lo stress, ma nessuno sa cos'è".
La parola stress viene dal latino strictus, che significa stretto, serrato, ma è nei paesi anglosassoni che la parola stress si diffonde maggiormente, dapprima per indicare difficoltà o afflizione, per poi fissarsi nel XIX secolo sul significato di sforzo, tensione.
In ambito metallurgico, ad esempio, si era soliti "mettere sotto stress" le travi di acciaio, indicando il processo di sovraccarico con il quale se ne testava la resistenza.
Il termine stress viene usato spesso indistintamente per indicare:
- una condizione nociva d'intensa stimolazione esterna (es. stress acustico da traffico)
- un vissuto soggettivo in una determinata condizione (es. il sentirsi stressati)
- la risposta psico-biologica di una persona ad una determinata situazione.
Gli studiosi preferiscono distinguere tra:
- stressors - gli agenti stressogeni (cioé che causano stress) ambientali (sia di natura fisica che psico-sociale)
- strain - condizione di tensione psico-fisica in risposta agli stressors ambientali
- strategie di coping - modalità e strategie cognitive, emotive e comportamentali con cui "reagire", affrontare e proteggersi in una condizione di strain
Occorre sottolineare che lo stress, così come l'ansia, non è di per sé una condizione patologica o dannosa per l'organismo, ma una reazione fisiologica utile e adattiva (che ci consente cioè di regolarci e trovare un adattamento migliore) che può diventare patologica se una persona è sottoposta a più agenti stressanti in maniera intensa e prolungata senza riuscire a trovare nessuna strategia difensiva.
Seyle considerava lo stress qualcosa di inevitabile, perché è la condizione umana di per sé ad essere stressante. Detto in altri termini, la vita è complicata e ci mette alla prova, ci stimola ad essere sempre vigili e attivi, ma questa è la vita.
La risposta fisiologica allo stress è molto complessa e coinvolge due sistemi principali:
- uno comprende il sistema nervoso simpatico e la parte midollare delle ghiandole surrenali che, attraverso la produzione di catecolamine, innesca reazioni di vigilanza e attivazione
- l'altro è l'asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene che, attraverso la produzione di corticosteroidi nella parte corticale delle ghiandole surrenali, modula la risposta allo stress cronico
Per quanto la componente fisiologica sia alla base della reazione allo stress, questa reazione è mediata psicologicamente a livello cognitivo ed emozionale.
Il nostro organismo, infatti, è tutt'altro che un'entità esposta in modo passivo a stimoli esterni nocivi.
Gli agenti stressanti (gli stressors) si collocano all'interno della relazione organismo-ambiente, determinando la natura interattiva e dinamica del processo di stress, in cui va sempre considerata anche la capacità di adattamento degli individui.
Noi siamo attivamente e costantemente impegnati in un rapporto d'interazione dinamica con il nostro ambiente, per cui nel processo di stress risulta di fondamentale importanza la capacità di appraisal, ovvero la nostra personale valutazione.
A produrre stress, infatti, non è tanto uno stimolo stressante, quanto piuttosto l'esperienza che ne ha il singolo. E' lo strain, cioé il vissuto di tensione, soprattutto se prolungato nel tempo, a causare disagio e malessere, ma la tensione non è una conseguenza inevitabile dello stress, perché la nostra reazione è mediata da tanti fattori ed è legata alla nostra valutazione ed esperienza personali.
In sostanza, lo stress è una risposta complessa che coinvolge una persona nella sua interezza: reazioni fisiologiche e ormonali, sensazioni, atteggiamenti, emozioni, pensieri, valutazioni, comportamenti, vissuti, attribuzioni di significato, nonché capacità di reagire (coping)e di attingere ed attivare le proprie risorse (resilienza).
Ecco perché una stessa situazione può essere ritenuta stressante (e pertanto vissuta come tale) da alcune persone, ma non da altre.
Un po' quello che sosteneva più di quattro secoli fa La Rochefoucauld in una delle sue massime: "i beni e i mali che ci capitano non ci colpiscono in misura della loro grandezza, ma della nostra sensibilità"
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