- evitare atteggiamenti pietistici e compassionevoli. Essere compatiti non solo fa sentire in una posizione d'inferiorità, ma rappresenta anche un grosso ostacolo alla conoscenza dell'altro. Una modalità relazionale pietistica porta a una perdita di dignità reciproca e può far scattare reazioni di rabbia, rifiuto e ribellione in chi si sente commiserato per ciò che appare e non visto per ciò che è.
- evitare atteggiamenti invadenti o di curiosità morbosa. Ognuno di noi, disabile e non, ha bisogno e diritto al rispetto della sua privacy, oltre che alla libertà di scegliere a quali persone confidare aspetti riservati di sé e della propria quotidianità.
- saper aiutare. Per essere davvero d'aiuto a una persona disabile bisogna imparare ad aiutare con discrezione (cioè senza gesti esagerati e plateali), con rispetto (cioè senza prima aver chiesto al diretto interessato come vuole che lo si aiuti) e, soprattutto, con un atteggiamento di reciprocità (cioè lasciando aperta la possibilità relazionale che anche il disabile possa ricambiare ed essere d'aiuto a sua volta). La reciprocità rende le relazioni paritarie e libera da ruoli rigidi e prefissati, evitando al disabile la frustrazione di sentirsi una persona che prende, ma che non ha nulla da dare.
- rispettare le regole della vita civile. Non parcheggiare nei posteggi riservati ai disabili, non ingombrare i marciapiedi trasformandoli in percorsi a ostacoli e non ostruire gli scivoli d'ingresso per accedere agli edifici peggiorando la già vergognosa diffusione di barriere architettoniche sono gesti semplici, ma indispensabili per una convivenza civile.
- considerare l'autonomia come la capacità di organizzare e non tanto di fare le cose. Non bisogna infatti confondere autonomia con autosufficienza. Un disabile può essere non autosufficiente, ma ciò non toglie che si possa - e si debba - favorire il più possibile l'accrescimento della sua autonomia, intesa come responsabilità dell'organizzazione della propria vita, per cui è indispensabile il sostegno di una rete sociale nel proprio ambiente di vita.
- anche i disabili incontrano delle difficoltà nell'affrontare la propria disabilità. Essere consapevoli di questo deve aiutare i così detti "normali" a capire i problemi di accettazione e di ri-organizzazione della propria vita, la rabbia e la tristezza, l'atteggiamento vittimistico o di eccessiva dipendenza che un disabile può provare, inquadrandoli come momenti critici di un percorso di crescita e di adattamento creativo che richiede tempo, fatica e tanto sostegno.
mercoledì 29 aprile 2009
Come rapportarsi con la disabilità?
SISTERS DO IT BETTER!
IL CERVELLO. ANATOMIA ELEMENTARE
venerdì 24 aprile 2009
IL CERVELLO E LA DONNA OGGETTO
giovedì 23 aprile 2009
DARE TEMPO ALLE EMOZIONI
mercoledì 22 aprile 2009
LA VIOLENZA PSICOLOGICA
- UMILIAZIONE - pesanti, profonde e continue critiche, svalutazioni, offese volte a convincere la persona, adulto o bambino, di non valere nulla
- REIFICAZIONE - trattare una persona come un oggetto di proprietà esclusiva, in modo possessivo, controllante e manipolatorio
- DEPRIVAZIONE - controllo e limitazione dei rapporti sociali per isolare e privare una persona del sostegno della sua rete di conoscenze/amicizie
- INTIMIDAZIONE - terrorizzare usando minacce e comportamenti violenti e improvvisi (es. rompere oggetti, scaraventare mobili)
- SQUALIFICAZIONE - negare e distorcere la realtà, confondendo la vittima fino a farle considerare normale e meritata la violenza che sta subendo
- PERSECUZIONE o STALKING - ovvero tutti gli atti persecutori (spiare, pedinare, tempestare di telefonate/sms/mail, fare incursioni sul posto di lavoro, aspettare sotto casa, ecc.)che fanno sentire la persona in trappola, perennemente controllata e in un continuo stato di allarme
Cosa fare se un'amica/collega/parente è vittima di violenza?
- ad esempio che la vedete spesso stressata, preoccupata e infelice,
- o che avete notato che si fa spesso male (fratture, ematomi, bruciature, ufficialmente per cadute, incidenti, ecc.)
- o che ultimamente ha sempre mal di testa(o mal di stomaco, tachicardia, insonnia, spossatezza, agitazione, inappetenza)
- o che si assenta spesso in ufficio e sul lavoro non è più concentrata e puntuale come prima,
- o che suo marito (o fidanzato, o ex) si presenta molto spesso a lavoro o la chiama continuamente in ufficio,
- oppure che le avete visto dei lividi sul collo (o altre ferite in altre parti del corpo).
- CREDETE A QUELLO CHE VI DICE le vittime di violenza hanno paura di non essere credute perché spesso gli abusanti in pubblico si comportano in modo insospettabile
- PRENDETE SUL SERIO I SUOI TIMORI potrebbe aver subito minacce concrete e avere fondate paure per la propria incolumità o per quella dei suoi figli/parenti/amici
- OFFRITE IL VOSTRO AIUTO fate quello che potete e che vi sentite di fare e aiutatela a trovare altre persone che possano aiutarla (accompagnandola in un centro antiviolenza, o a sporgere denuncia, o da uno psicologo/avvocato, ecc.)
- ASCOLTATE COSA VI RACCONTA in modo empatico e non giudicante
- NON GIUDICATE LA SUA APPARENTE PASSIVITA'ma siate comprensive con lei anche se sembra incapace di reagire, è un cambiamento difficile
- SOSTENETE I SUOI PUNTI DI FORZA per costruire in lei la fiducia nelle sue risorse e nella possibilità di farcela
- ACCETTATE L'AMBIVALENZA DEI SUOI SENTIMENTI soprattutto quando l'abusante è il partner è normale che si provino emozioni contrastanti: amore, paura, sofferenza, speranza, rabbia e senso di colpa
- DITELE CHE LA VIOLENZA E' UN REATO ED E' COLPA DI CHI LA FA l'aiuterete a non colpevolizzarsi credendosi responsabile di quello che le è successo
- SOSTENETE LE SUE SCELTE e rispettatele anche se non le condividete o se non rientrano nelle vostre aspettative di soluzione
BUON COMPLEANNO RITA!



Oggi la neuroscienziata italiana Rita Levi Montalcini compie un secolo di vita.
Passione per la conoscenza, dedizione alla ricerca e grandissima determinazione hanno caratterizzato i suoi primi cento anni, portandola a scoperte determinanti, come quella del fattore di crescita del sistema nervoso (NGF) nel 1951, allo sviluppo di nuove discipline come la psicobiologia (lo studio dei rapporti tra meccanismi nervosi e comportamento) e la neuropsicologia (lo studio delle alterazioni comportamentali indotte da deficit del sistema nervoso) nonché alla vittoria del Premio Nobel per la Medicina nel 1986.
Il fattore di crescita del sistema nervoso è una molecola proteica prodotta dai neuroni e da alcune ghiandole endocrine in grado di stimolare la crescita di tutte le cellule nervose sia durante lo sviluppo embrionale(cioé quando il sistema nervoso si forma insieme a tutti gli altri sistemi e apparati dell'organismo) sia in seguito, nel corso di processi di ristrutturazione e di riparazione dei circuiti nervosi.
L’NGF dimostra che il cervello e il sistema nervoso si sviluppano non solo in base a un programma genetico, ma anche in base all'esperienza e all'apprendimento.
Con la scoperta che il sistema nervoso non è una struttura rigidamente predeterminata, ma una struttura plastica, cioé capace di cambiamento, adattamento e ristrutturazione.
Il fattore di crescita del sistema nervoso appartiene ai sistemi di regolazione della crescita e del differenziamento cellulare e la sua scoperta è stata fondamentale per lo studio di:
- malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e di Parkinson,
- malattie che colpiscono la sensibilità periferica come la lebbra, il diabete o l'AIDS
- malattie autoimmuni come la sclerodermia e il lupus sitemico
- La galassia mente, Mondolibri, Milano, 1999
- Elogio dell'imperfezione, Garzanti, Milano, 1988
- NGF : apertura di una nuova frontiera nella neurobiologia, Theoria, Roma, 1989
martedì 21 aprile 2009
Tenga duro prof. Hawking!

sabato 18 aprile 2009
L'omosessualità
FAHRENHEIT 451
TEST DEL MAIALE
Non scendete OLTRE PRIMA DI AVERLO DISEGNATO ! NON BARATE, NON VALE FINITO?
Se lo hai disegnato:
- Sulla parte superiore del foglio: sei positivo e ottimista.
- Verso il centro: sei realista
- Verso il basso: sei pessimista e hai la tendenza ad assumere un atteggiamento negativo.
- Se il maiale guarda a sinistra: sei un tradizionalista, sei amichevole, ti ricordi facilmente le date : feste, anniversari…
- Se il maiale guarda verso destra: sei un innovatore, sei attivo ma non hai un grande senso della famiglia e non dai molta importanza alle ricorrenze…
- Se il maiale guarda dritto: sei diretto, ami essere l’avvocato del diavolo e non hai paura di affrontare le discussioni.
- Se hai aggiunto molti dettagli: sei analitico, pazienze e comprensivo.
- Se non ha dettagli: sei emotivo, ingenuo, non molto metodico e ti prendi molti rischi.
- Se lo hai disegnato con meno di 4 gambe: sei esitante o meglio stai vivendo un periodo di grandi cambiamenti nella tua vita.
- Se lo hai disegnato con 4 gambe: sei sicuro di te, ostinato e ti arrocchi sulle tue idee.
- Se lo hai disegnato con più di 4 gambe: sei un idiota.
- La dimensione delle orecchie indica la tua capacità di ascolto verso gli altri: più sono grandi, meglio è!
- La lunghezza della coda: indica la qualità delle tue relazioni sessuali. Ancora una volta, più lunga è meglio è!!!
C'è qualcuno che ha dimenticato di disegnare la coda ??????
TEST DEL PIEDE DESTRO
- – Quando siete seduti alla vostra scrivania, alzate il vostro piede destro e fatelo ruotare in senso orario come a disegnare dei cerchi in aria.
- – Mentre fate i cerchi con il piede destro, disegnate il numero 6 nell’aria con la mano destra.Il vostro piede cambierà direzione!
- – Ve l’avevo detto … e non c’è nulla che possiate fare.
- – Inviate questo messaggio ai vostri amici … non ci crederanno mai, ma avranno il piacere di provarci …
- – Non dimenticate di girare il piede in senso orario !
TEST DI CALCOLO
- 15+6
- 3+56
- 89+2
- 12+53
- 75+26
- 25+52
- 63+32
- 123+5
ADESSO PENSATE AD UN UTENSILE E AD UN COLORE
Se non è così, voi fate parte del 2% della popolazione la cui intelligenza è abbastanza duttile da pensare ad altre cose. Il 98% delle persone risponde ‘martello rosso’ se si da’ loro da fare questo esercizio…
TEST PERCETTIVO
Avete 10 secondi al massimo per farlo, altrimenti non è valido.
Controllate poi il risultato in basso. Contate il numero di ‘F’ nel testo che segue:
FINISHED FILES ARE THE RE-Fatto?
DOMANDA
Quante sono le F?
Tre?
Sbagliato, sono sei.
Non è uno scherzo !
Ritornate su e contate ancora !
SPIEGAZIONE Il nostro cervello non scompone la preposizione‘OF’.
La F di "OF" c'è, ma non viene percepita.
Incredibile, vero ?
Chi riesce a contare tutte e sei le ‘F’ al primo colpo è un genio,
quattro o cinque è piuttosto raro,
tre è normale.
Meno di tre, deve cambiare gli occhiali!
CRIMINAL MIND
DOMANDA
Per quale motivo la ragazza ha ucciso la sorella ?
NON SCENDETE SUBITO più in basso per leggere la risposta. Riflettete prima di dare la vostra soluzione alla domanda.
RISPOSTA
La ragazza sperava che il giovane si sarebbe presentato nuovamente ai funerali.
Se avete risposto correttamente alla domanda, pensate come uno psicopatico. Questo test è stato utilizzato da un celebre psicologo americano per capire se una persona avesse o meno una mente criminale.
Un buon numero di assassini seriali sono stati sottoposto a questo test ed hanno risposto correttamente alla domanda.
Se non avete dato la risposta esatta – molto meglio per voi.
Se i vostri amici l’hanno data, vi raccomando di mantenere le distanze …
DEPRESSIONE
- bassa autostima
- insonnia
- inappetenza
- calo del desiderio sessuale
- perdita progressiva d'interesse per la vita
- forte senso di colpa
- bisogno di autopunizione, "di farsi del male"
- apatia, "non aver voglia di far niente"
- perdita d'iniziativa e progettualità
- difficoltà di concentrazione
- fantasie suicide
- desiderio di morire
- depressione reattiva, legata cioé a un evento concreto come la morte di una persona cara, una delusione d'amore, la perdita del lavoro, un trasferimento, una calamità naturale, un divorzio o la diagnosi di una malattia grave
- depressione maggiore, non legata a un evento esterno concreto, insorge senza alcuna causa apparente e provoca una tristezza e un'apatia tali da resistere alle sollecitazioni esterne
- disturbo bipolare,caratterizzato dall'alternanza di periodi di massima euforia e di totale malinconia senza che gli eventi esterni sembrino avere alcun ruolo in questi cambiamenti d'umore
- depressione organica, legata cioé a una malattia, un'infezione, una disfunzione ormonale, come ad esempio l'arteriosclerosi, i tumori cerebrali, le paralisi progressive, ecc.
- Mothernal blues o Baby blues, legato allo stress e ai rapidi cambiamenti ormonali che caratterizzano il puerperio, si presenta con un senso di disagio, tristezza, ansia e crisi di pianto, compare tre-quattro giorni dopo il parto e può durare all'incirca due settimane, è molto frequente (quasi l'80% delle neo-mamme attraversa questo breve stato di malessere)e non necessita di farmaci o cure specialistiche
- Depressione post partum, coinvolge appena il 10% delle neomamme, presenta sintomi più gravi e persistenti come disinteresse per il bambino, disperazione, senso di esaurimento,spossatezza, pianto inconsulto, apatia, inappetenza, disturbi del sonno, repentini sbalzi d'umore e paura di far male a se stessa o al bambino. Può durare da qualche settimana a un anno e necessita di un intervento specialistico come la psicoterapia, soprattutto per evitare ricadute. Nel caso in cui si voglia ricorrere anche a una cura farmacologica con ansiolitici e antidepressivi va ricordato che l'assunzione di qualunque psicofarmaco è incompatibile con l'allattamento al seno.
- Psicosi post partum, è la forma più grave e più rara, riguarda soltanto una neomamma su mille e necessita di un intervento specialistico urgente che va dal trattamento farmacologico con ansiolitici e antidepressivi abbinanti a una psicoterapia fino al ricovero ospedaliero. I sintomi principali sono: confusione, insonnia, agitazione, disagio sociale, paranoia, allucinazioni e tendenze suicide o omicide verso il bambino.