- ad esempio che la vedete spesso stressata, preoccupata e infelice,
- o che avete notato che si fa spesso male (fratture, ematomi, bruciature, ufficialmente per cadute, incidenti, ecc.)
- o che ultimamente ha sempre mal di testa(o mal di stomaco, tachicardia, insonnia, spossatezza, agitazione, inappetenza)
- o che si assenta spesso in ufficio e sul lavoro non è più concentrata e puntuale come prima,
- o che suo marito (o fidanzato, o ex) si presenta molto spesso a lavoro o la chiama continuamente in ufficio,
- oppure che le avete visto dei lividi sul collo (o altre ferite in altre parti del corpo).
Esprimetele la vostra preoccupazione e la vostra disponibilità, dicendole semplicemente che vi dispiace vederla così, che siete preoccupate per lei e volete aiutarla e che se ha bisogno di qualcuno con cui parlare, può contare su di voi e sulla vostra riservatezza.
Chiedetele cosa c'è che non va, che cosa le sta succedendo e se c'è qualcosa che potete fare per lei.
Ma non aspettatevi che si confidi subito con voi, non è facile uscire dal silenzio superando paura e vergogna.
Può capitare anche che la propria offerta di aiuto venga respinta con rabbia perché "va tutto benissimo".
Quello che potete fare è continuare a fare sentire a questa donna la vostra presenza, mantenendo un atteggiamento comprensivo, rispettoso e non giudicante che vi permetta di guadagnare nel tempo la sua fiducia.
Se, invece, la vostra amica/parente/collega si confida con voi e vi racconta di essere vittima di violenza:
- CREDETE A QUELLO CHE VI DICE le vittime di violenza hanno paura di non essere credute perché spesso gli abusanti in pubblico si comportano in modo insospettabile
- PRENDETE SUL SERIO I SUOI TIMORI potrebbe aver subito minacce concrete e avere fondate paure per la propria incolumità o per quella dei suoi figli/parenti/amici
- OFFRITE IL VOSTRO AIUTO fate quello che potete e che vi sentite di fare e aiutatela a trovare altre persone che possano aiutarla (accompagnandola in un centro antiviolenza, o a sporgere denuncia, o da uno psicologo/avvocato, ecc.)
- ASCOLTATE COSA VI RACCONTA in modo empatico e non giudicante
- NON GIUDICATE LA SUA APPARENTE PASSIVITA'ma siate comprensive con lei anche se sembra incapace di reagire, è un cambiamento difficile
- SOSTENETE I SUOI PUNTI DI FORZA per costruire in lei la fiducia nelle sue risorse e nella possibilità di farcela
- ACCETTATE L'AMBIVALENZA DEI SUOI SENTIMENTI soprattutto quando l'abusante è il partner è normale che si provino emozioni contrastanti: amore, paura, sofferenza, speranza, rabbia e senso di colpa
- DITELE CHE LA VIOLENZA E' UN REATO ED E' COLPA DI CHI LA FA l'aiuterete a non colpevolizzarsi credendosi responsabile di quello che le è successo
- SOSTENETE LE SUE SCELTE e rispettatele anche se non le condividete o se non rientrano nelle vostre aspettative di soluzione
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